‘VIVERE I BOSCHI…

Si può essere intimoriti nell’abbandonare il cammino e fermarsi ai piedi di un carpino bianco o su di un masso, perché perdiamo la sicurezza del consueto. Ma il vagare non è ozioso e nemmeno l’arrendersi. Non lo è se nel farlo intensifichi il vivere e se ciò che incontri ti ‘parla’ e ne comprendi il senso.

“Chissà cosa penserai di me, occhio nero di bue, chissà se accoglierai la mia presenza e ti basteranno queste carezze sulla tua pelle liscia e vellutata. Sei cresciuto verso la radura che intravvedi avendola preferita agli alberi di pini che irti si sollevano al cielo. Hai scelto di rotolare in basso per tuffarti in mezzo ai pruni e sentire il graffio solleticarti. Grazie occhio di bue per aver condiviso la tua esperienza e la scelta di guardare quella parte verso la quale non vai”.

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