Non immaginavo che guadare un fiume potesse essere così divertente, altro che yankees ed indiani negli attraversamenti del Rio Grande! Una leggera palpitazione per gli equilibri incerti e l’allegra compagnia varca il fosso. Solo un rimpianto, potevamo procedere a piedi scalzi, l’acqua avrebbe rafforzato quella libertà che il guado concede.

Questo è un altro bistrot, di quelli che gli architetti non arredano.

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