Bagni di foresta, Shinrin-yoku o Terapie Forestali, sono parole che forse sono passate di sfuggita davanti ai tuoi occhi mentre sfogliavi un rotocalco. Magari, quell’immagine presente che ritraeva una ragazza spensierata, a piedi scalzi in equilibrio sopra un tronco, nel mezzo di una foresta di aghifoglie, ti aveva suscitato uno stupore passeggero; quel fatto poi lo avevi dimenticato, liquidandolo come un capriccio o peggio ancora come una buffonata. Finché, poi, oggi sei finito/sei finita qui in questa nostra pagina, dove stavi guardando le offerte relative ad un soggiorno settimanale in una porzione dell’Umbria al confine della Toscana proprio vicino al Lago Trasimeno con la possibilità di fare un Trekking nelle terre dei “Paesaggi del Perugino” e di nuovo sono comparse quelle parole. Essendo qui tra queste pagine Internet, penso che sei una persona curiosa che ama conoscere e sperimentare i diversi modi di attraversare un territorio. Relativamente ai Bagni di Foresta, e Terapie Forestali noi siamo dei Conduttori, formatisi con la TeFFiT, che a differenza di altre organizzazioni ha il merito di affrontare in modo scientifico il ruolo delle foreste nel contribuire al benessere psicofisico e quale mezzo coadiuvante in alcune patologie. Secondo questa ‘Scuola’ bisogna favorire la relazione reciproca bosco/soggetto che si crea focalizzando l’attenzione sulla componente sensoriale/percettiva limitando invece il beneficio legato allo sforzo fisico più tipico dell’escursionismo e a quelli specificatamente psicologici presenti in altre discipline olistiche del tipo mindfulness. In particolare l’Immersione in Foresta che può essere condotta stando fermi è adatta anche a chi ha problemi deambulatori, in quanto i benefici dipendono dall’insieme degli elementi che durante la pratica entrano in contatto con la persona (fitoncidi, ioni negativi, bacillus vaccae, vocs, terpeni, ecc). Noi utilizziamo una scheda di ingresso in modo da proporre il luogo più adatto, poiché non tutte le persone hanno la stessa Biofilia occorre che la Biodiversità del luogo sia in linea con la persona richiedente per trarre da quell’ambiente naturale il massimo dei benefici. Si sta lavorando ad un obiettivo ambizioso, per far diventare la ‘foresta’ prescrivibile dai medici e quindi terapeutica. Il compito dei conduttori è individuare ed accompagnare le persone/pazienti in questi luoghi in modo che, dopo un apprendimento breve, esse possano proseguire in autonomia, facendo diventare la frequentazione dei boschi una disciplina da applicare a se stessi.